EARTHBOUND

EVENTO SPECIALE FUORI ABBONAMENTO
Marta Cuscunà in
EARTHBOUND
ovvero le storie delle Camille
liberamente ispirato a Staying with the trouble di Donna Haraway (© 2016, Duke University Press)
DOMENICA 21 APRILE 2024 ORE 20:45

Fotografia di Guido Mencari
DI E CON
Marta Cuscunà
SCENA, PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE ANIMATRONICA
Paola Villani
ASSISTENTE ALLA REGIA E ALLA REALIZZAZIONE ANIMATRONICA
Marco Rogante
SCULTURA CREATURE ANIMATRONICHE
João Rapaz (oldskull fx-lisbona)
DRAMATURG
Giacomo Raffaelli
DISEGNO DEL SUONO
Michele Braga
DISEGNO DELLE LUCI
Claudio “Poldo” Parrino
PRODUZIONE
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG, Etnorama
CON IL SOSTEGNO DI
São Luiz Teatro Municipal (Lisbona)
CON IL SUPPORTO DI
Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, I-Portunus, A Tarumba – Teatro de Marionetas (Lisbona), i cittadini e le cittadine che hanno aderito al Progetto #Iosonomecenate
Earthbound ovvero le storie delle Camille, lo spettacolo di Marta Cuscunà prodotto da ERT Fondazione, CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG, Etnorama con il sostegno di São Luiz Teatro Municipal (Lisbona), è un monologo di fantascienza per attrice e creature animatroniche – progettate per essere attivate dal movimento umano –, che trasforma in teatro il pensiero eco-femminista di Donna Haraway, immaginando un futuro prossimo nel quale la manipolazione del genoma umano riporta la vita in aree del pianeta danneggiate dall’uomo.
Oggi essere sull’orlo della catastrofe non è più una metafora: per uscire dall’atteggiamento distruttivo del game over che ci potrebbe cogliere, la filosofa americana Donna Haraway scrive Staying with the trouble (tradotto in italiano con il titolo Chthulucene: Sopravvivere su un pianeta infetto), un saggio speculativo di eco-femminismo che include storie di fantascienza come esempi di futuri possibili, in cui la specie umana unisce le forze ad altre specie per salvare il nostro pianeta e prendersene di nuovo (e meglio) cura. Perché le storie che decidiamo di raccontare, afferma la filosofa, costruiscono prospettive e vie d’uscita dalla crisi planetaria attuale: questo è uno dei racconti possibili del mondo nuovo in cui potremmo trovarci a vivere domani.
Partendo da questo spunto, lo spettacolo mostra una piccola colonia di individui migrati in aree danneggiate dallo sfruttamento umano, per risanarle grazie alla collaborazione con partner non-umani: sono gli Earthbound a cui sono stati impiantati i geni di creature in via d’estinzione con il duplice scopo di conservarne la specie e favorire una nuova prospettiva per l’adattamento dell’uomo con l’ambiente naturale.
“Earthbound” è il neologismo inventato dal sociologo, antropologo e filosofo francese Bruno Latour per rispondere al bisogno contemporaneo di ridefinire la nostra specie in base a un nuovo rapporto con la Terra, superando la frattura tra uomo e natura e riconoscendo che l’ambiente influenza lo sviluppo dell’individuo che esiste grazie a relazioni simbiotiche con altre specie come batteri, virus e funghi. Questo nuovo approccio ci permetterebbe di trovare risposte ai mutamenti ecologici.
In scena, gli Earthbound prendono vita grazie alle creature animatroniche progettate da Paola Villani, realizzate con l’assistente alla regia Marco Rogante: innovando la tradizione del teatro di figura con tecniche di animazione parallele a quelle cinematografiche, la scenografa, che collabora con Marta Cuscunà dal 2015, costruisce i pupazzi personaggi di questa storia ispirandosi alle opere dell’artista australiana Patricia Piccinini, che nel suo percorso di lavoro sull’iconografia d’ibridazione fra corpi umani e animali ha spesso dialogato anche con Donna Haraway.
PREZZI
Posto unico numerato: Intero € 15 – Ridotto studenti € 7
Fotografia di Guido Mencari